Si parte andando lungo il torrente verso l’imponente anfiteatro che cinge la Val Saisera con le cime del Gruppo del Montasio. Da qui, si incontrano di tanto in tanto delle peculiari sculture che evidenziano elementi distintivi di questa foresta. Si tratta di opere d’arte realizzate con abeti di risonanza, legno utilizzato per la fabbricazione di strumenti musicali di eccellente qualità. L’Alpe Adria Ultra Trail si svolge in concomitanza con il Festival della Risonanza: scopri tutte le attività.
Proseguendo lungo il sentiero, si arriva in un parco tematico dedicato alla Prima Guerra Mondiale: grotte, feritoie e postazioni strategiche inducono a riflettere su quello che devono aver sperimentato gli antenati in questi boschi, un secolo fa. Grazie a dettagliati pannelli illustrativi, si possono conoscere le vicende storiche che hanno avuto luogo tra questi alberi, storie di vita talmente intense da essere difficili da immaginare.
Da qui ci si inerpica lungo un sentiero quasi in verticale, scoprendo scorci unici della Val Saisera tra torrenti, boschi di faggio, abete e cespugli di rododendro e pino mugo. Una salita molto impegnativa, quasi in verticale, senza tratti esposti ma con dei punti sui quali prestare attenzione.
Terminata la salita, si giunge al Rifugio Pellarini, dove vi attenderà un punto di ristoro e una vista che cancellerà ogni fatica: il Monte Nabois, la Val Saisera, il Monte Lussari e la Cima del Cacciatore. Da qui si vede tutto il percorso delle gare, la discesa dei concorrenti della 39 e della 55 dalla Forcella Nabois e il passaggio della 25 e della 39 sulla Cima del Cacciatore.
Dopo il ristoro, si sale ancora percorrendo l’Anello delle Rondini. Salendo verso la Sella di Carnizza (1767 m), si incontra un tratto del percorso dotato di un cavo per assistenza. Una volta superata la Sella Carnizza, da dove si può ammirare la Carnizza di Camporosso e la maestosa parete sud-ovest dello Jôf Fuart e del Gran Nabois, si prosegue su un sentiero è costellato di mughi, eriche e rododendri, che offrono un contrasto accogliente alle rocciose formazioni delle Cime delle Rondini.
Si prosegue poi su sentiero fino alla sella Prasnig per imboccare il sentiero che porta alla Cima del Cacciatore: una vista a 360 gradi su Italia, Austria e Slovenia. Il Massiccio del Mangart, il Monte Canin e il Montasio. Da qui si gode una delle viste più belle delle Alpi Giulie, scorgendo, in lontananza, anche il Triglav. La Cima del Cacciatore è una delle cime più suggestive delle Alpi Giulie, con il santuario del Monte Lussari ai propri piedi. Il sentiero è stretto, single track, impegnativo e con tratti esposti. È richiesta preparazione fisica ed esperienza, ma non sono presenti ferrate.
Dalla Cima del Cacciatore si scende al Santuario del Monte Lussari per raggiungere il punto più alto, la meta della Snow Trail, il percorso che molti hanno conosciuto in versione invernale. Da qui si scende lungo l’Alpe Adria Trail e il sentiero dell’ Alpe Limerza, con una discesa molto ripida ma su un morbido sottobosco di abete e faggio. La discesa termina a Valbruna per poi avere un paio di chilometri di respiro, nella placida foresta di fondo valle, coccolata dalle acque del torrente Saisera. Il traguardo è vicino. Un’esperienza brutale ma unica.