Per pochi eletti. I sentieri e i passaggi più alti del Gruppo del Montasio e del Lussari che non richiedono attrezzatura. Una gara per pochi. Pura essenza delle Alpi Giulie, completamente in single track.
Una partenza con una salita costante ma facile verso il Rifugio Fratelli Grego. Vale la pena fermarsi subito er una foto alla valle e all’anfiteatro che rappresenterà lo shock di questa esperienza: tutta la gara è davanti ai tuoi occhi in una foto, guardando i passaggi più alti.
Tra un misto di timore e desiderio di affrontare la sfida, si riparte con un tratto di saliscendi, principalmente in discesa, da gustare ad ogni passo: è uno dei pochi tratti in cui potrai davvero correre! Lungo il torrente Dogna, si risale il Jof di Somdogna per poi scendere un tratto ed affrontare il sentiero verso la prima sfida: La Forcella Nabois, sovrastata dai due principi del Gruppo del Montasio: il Jof Fuart (2666 m) e il Jof Nabois (2313 m). Una salita lunga e molto impegnativa si apre poi sulla vista della Cima delle Rondini e sul Rifugio Pellarini, dove vi attende un meritato ristoro.
Dopo il ristoro, si sale ancora percorrendo l’Anello delle Rondini. Salendo verso la Sella di Carnizza (1767 m), si incontra un tratto del percorso dotato di un cavo per assistenza. Una volta superata la Sella Carnizza, da dove si può ammirare la Carnizza di Camporosso e la maestosa parete sud-ovest dello Jôf Fuart e del Gran Nabois, si prosegue su un sentiero è costellato di mughi, eriche e rododendri, che offrono un contrasto accogliente alle rocciose formazioni delle Cime delle Rondini.
Si prosegue poi su sentiero fino alla sella Prasnig per imboccare il sentiero che porta alla Cima del Cacciatore: una vista a 360 gradi su Italia, Austria e Slovenia. Il Massiccio del Mangart, il Monte Canin e il Montasio. Da qui si gode una delle viste più belle delle Alpi Giulie, scorgendo, in lontananza, anche il Triglav. La Cima del Cacciatore è una delle cime più suggestive delle Alpi Giulie, con il santuario del Monte Lussari ai propri piedi. Il sentiero è stretto, single track, impegnativo e con tratti esposti. È richiesta preparazione fisica ed esperienza, ma non sono presenti ferrate.
Dalla Cima del Cacciatore si scende al Santuario del Monte Lussari per raggiungere il punto più alto, la meta della Snow Trail, il percorso che molti hanno conosciuto in versione invernale. Da qui si scende lungo l’Alpe Adria Trail e il sentiero dell’Alpe Limerza, con una discesa molto ripida ma su un morbido sottobosco di abete e faggio. La discesa termina a Valbruna per poi avere un paio di chilometri di respiro, nella placida foresta di fondo valle, coccolata dalle acque del torrente Saisera. Il traguardo è vicino. All’arrivo, incredulità e soddisfazione per l’impresa e il traguardo raggiunti.