Una gara che coniuga i tratti più belli di tutte le gare, mantenendo una forte componente alpina ma lasciando anche molti tratti in cui sciogliere le gambe. Mai su ciclabile. Mai su asfalto.
Si parte andando lungo il torrente verso l’imponente anfiteatro che cinge la Val Saisera con le cime del Gruppo del Montasio, da qui si incrociano di tanto in tanto delle peculiari sculture che evidenziano elementi distintivi di questa foresta. Si tratta di opere d’arte realizzate con abeti di risonanza, legno utilizzato per la fabbricazione di strumenti musicali di eccellente qualità.
L’Alpe Adria Ultra Trail si svolge in concomitanza con il Festival della Risonanza, scopri tutte le attività.
Proseguendo lungo il sentiero, si arriva in un parco tematico dedicato alla Prima Guerra Mondiale: grotte, feritoie e postazioni strategiche inducono a riflettere su quello che devono aver sperimentato gli antenati in questi boschi, un secolo fa. Grazie a dettagliati pannelli illustrativi, si possono conoscere le vicende storiche che hanno avuto luogo tra questi alberi, storie di vita talmente intense da essere difficili da immaginare.
Un ristoro veloce presso la Polveriera di Valbruna e si è pronti per affrontare la parte alta della gara! Si inizia una salita costante ma facile verso il Rifugio Fratelli Grego. Vale la pena fermarsi per una foto alla valle e all’anfiteatro che disegna il tracciato di gara.
L’Alpe Adria Ultra Trail si svolge in concomitanza con il Festival della Risonanza, scopri tutte le attività.
Si riparte con un tratto di saliscendi, principalmente in discesa, da gustare ad ogni passo, allungando il passo e gustandosi le salite. Dopo la discesa lungo il torrente Dogna si risale il Jof di Somdogna per poi scendere un tratto ed affrontare il sentiero verso la grande sfida: La Forcella Nabois, sovrastata dai due principi del gruppo del Montasio: il Jof Fuart (2666 m) e il Jof Nabois (2313 m). Una salita lunga e molto impegnativa si apre poi sulla vista della Cima delle Rondini e sul Rifugio Pellarini, dove vi attende un meritato ristoro.
Si prosegue poi su sentiero e su strada forestale fino alla Sella Prasnig, per poi scendere a Riofreddo e risalire lungo il sentiero delle croci: prima un sentiero largo in ghiaia e velocissimo da correre, poi un tratto sempre in sterrato lungo il fiume, quasi pianeggiante, ed infine una salita ripida ma costante verso il Monte Lussari.
Dalla Cima del Cacciatore si scende al Santuario del Monte Lussari per raggiungere il punto più alto, la meta della Snow Trail, il percorso che molti hanno conosciuto in versione invernale. Da qui si scende lungo l’Alpe Adria Trail e il sentiero dell’Alpe Limerza, con una discesa molto ripida ma su un morbido sottobosco di abete e faggio. La discesa termina a Valbruna per poi avere un paio di chilometri di respiro, nella placida foresta di fondo valle, coccolata dalle acque del torrente Saisera. Il traguardo è vicino. All’arrivo, incredulità e soddisfazione per l’impresa e il traguardo raggiunti.